Valdagno è un comune di 27.023 abitanti della provincia di Vicenza, ed ha una superficie territoriale con un'altimetria che varia dai 214 m s.l.m. ai 1340 m s.l.m..

Due delle chiese della città sono intitolate a San Gaetano e a San Clemente.

 

Altitudine

 

260 m s.l.m.

Superficie 50,20 km²
Abitanti 27,023 (31-12-2011)
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VALDAGNO

Valdagno fu fondata nell' 861. Non è chiaro da dove derivi il nome: forse dal latino amins, poi amnius, cioè "fiume", oppure da agnus, cioè "agnello", oppure daAlnus, cioè "ontano", una pianta betulacea che un tempo prosperava nella valle. Un documento del 1184nomina per la prima volta Valdagno, in relazione con i Trissino (famiglia di origine tedesca), feudatari della valle, che costruirono due castelli, uno sulla collina sovrastante il centro storico, l'altro sul colle di Panisacco: il primo venne completamente distrutto, del secondo rimane traccia nell'attuale santuario di Santa Maria, ristrutturato più volte nel corso dei secoli; in origine era l'antica cappella eretta nel 1212. Dopo la dominazione scaligera e viscontea, Valdagno passò nel 1404 sotto il governo dellaRepubblica di Venezia. In quest'epoca inizia un periodo di florido sviluppo artigianale (lavorazione del ferro e della lana), che contribuì a consolidare la sua fragile economia legata all'attività agro-silvo-pastorale. Nel 1700 sorgono i primi opifici per la lavorazione della lana e della seta. Dopo la caduta della Repubblica, avviene l'aggregazione all'Impero austro-ungarico e nel 1866 al Regno d'Italia. La famiglia Marzotto avvia nel 1836 l'industria della lana, portandola da livelli artigianali alle dimensioni di una moderna e grande impresa. Da ricordare in particolare l'opera di Gaetano Marzotto (1894-1972) che oltre all'attività industriale promosse vari interventi sul settore sociale (abitazione per gli operai, impianti sportivi e ricreativi, lo "Stadio dei Fiori" dove ha giocato il Marzotto in Serie B, asilo per l'infanzia, casa di riposo per anziani, scuole), interventi ispirati a criteri sia sotto il profilo architettonico che funzionale. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)

 

XX secolo

Valdagno è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, un esempio è l'l'uccisione dei sette partigiani avvenuta il 3 luglio 1944.

Dopo i tragici eventi della Seconda guerra mondiale la zona ha registrato significativo sviluppo economico e sociale, soprattutto nella metà degli anni sessanta del 1900. Il contesto ambientale naturale, la nuova viabilità di collegamento verso est (traforo con Schio e verso sud (circonvallazione di Cornedo e strada verso Agno) hanno creato le premesse per un nuovo rilancio della zona, sia dal punto di vista abitativo sia da quello di insediamento di attività produttive ad alto contenuto tecnologico e del terziario avanzato.

 

Monumenti e luoghi d'interesse

 

Il centro storico

Gran parte della sistemazione urbanistica della città risale al Settecento, nel periodo della Repubblica Veneta. Entrando in Valdagno imboccando viale Regina Margherita, andando verso il centro storico si incontra l'ex convento di S. Maria delle Grazie, antico complesso risalente al Cinquecento. A pochi passi dall'ex convento si incontra Villa Valle, Orsini-Marzotto ora Centro Culturale Comunale "Gaetano Marzotto", che ospita la Biblioteca Civica e la Galleria Civica d'Arte Moderna. Per valore artistico è la villa più importante di Valdagno. Il salone d'onore è un ampio spazio passante dall'una all'altra parte della villa, secondo lo schema della villa veneta; la sua altezza è equivalente a quella di due piani e risulta illuminato da dodici aperture. Il salone è arricchito da quattro porte, con frontoni triangolari sui quali si adagiano due figure scolpite a tutto tondo che rappresentano le stagioni e i quattro elementi vitali: la terra, il fuoco, l'acqua e l'aria. Nei due lati brevi del salone d'onore corrono in alto due ballatoi in legno, che collegano le due ali al primo piano della villa. Nelle vicinanze di Villa Valle si trovano: Villa Gajanigo Barbieri. Bella costruzione dalla facciata neoclassica, visibile al di là di una cancellata in ferro, fu progettata sul finire del 1700 dall'architetto vicentino Carlo Barrera. Villa Zanuso, ora Fontanari. È un esempio di architettura della seconda metà dell'Ottocento. A lato della villa sorge un edificio che ospitava una delle tante filande di seta operanti nel valdagnese sino agli inizi del Novecento. Sul finire del 1800 in tutto il territorio ce n'erano ben diciotto. Caratteristica la torretta a pianta circolare costruita con sassi a vista bianchi e neri, che si innalza attorcigliata da un'esile scala esterna. In centro storico, lungo Corso Italia, su ambo i lati, si trovano numerosi edifici che meritano attenzione. Di fronte a Palazzo Festari sorge Palazzo Nanti, ora sede di una Banca, altro esempio di architettura di fine Seicento. Particolare attenzione merita l'elegante chiostro situato all'interno del palazzo stesso. Confinante con Palazzo Nanti si trova il Palazzo Comunale, edificato su un preesistente edificio. Si tratta di architettura del tardo Ottocento. Degno di nota è Palazzo Pedoni la cui facciata prospiciente il Corso e la Piazza del Comune si presenta come un'elegante espressione architettonica di ascendenza seicentesca con delicate forme barocche, riscontrabili, soprattutto nel poggiolo e nel portale. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)

 

La città sociale

Sulla sinistra dell'Agno, località conosciuta come Oltreagno, sorge su una vasta area un importante centro urbanizzato delimitato da ampie strade ed aiuole voluto e fatto da Gaetano Marzotto (1894-1972), su progetti dell'architetto bassanese Francesco Bonfanti. Tale centro, denominato “Città Sociale”, appare in gran parte inalterato ancora oggi, testimone di un progetto che voleva essere un modello culturale di integrazione tra fabbrica e società, tra dimensione famigliare e attività sociali, ricreative e sportive. Il complesso urbanistico è disposto attorno alle Istituzioni sociali della Fondazione Marzotto (asilo nido, scuola materna, casa di riposo) e agli impianti ricreativi (piscina, stadio, dopolavoro aziendale); c'è anche la scuola di musica, sede del prestigioso complesso strumentale “V. E. Marzotto – Città di Valdagno” che vanta oltre un secolo di attività. Verso sud, la cittadella degli studi, con le scuole elementari, la media, i licei, l’istituto tecnico industriale Marzotto. Al centro del quartiere la chiesa parrocchiale di S. Gaetano.

 

Villa Valle

E' questa la villa più importante di Valdagno, sia per il valore artistico, sia per lo sviluppo volometrico. All'epoca l'eleganza della struttura era conosciuta anche a livello regionale. Si pensa che Villa Valle sia stata progettata da Girolamo Frigimelica Roberti per poi venire eretta alla fine del '600 e inizio '700.

 

Musei

 

Museo Civico D. Dal Lago

Localizzazione: Palazzo Festari - Corso Italia, 63. Il Museo Civico "D. Dal Lago" si trova all’interno dello splendido Palazzo Festari. È possibile ripercorrere la storia osservando i campioni fossili di ricci di mare, di granchi, di ammoniti ed anche di interessanti impronte di antichi rettili; inoltre le bellissime tavole dipinte, che riproducono i reperti all’interno del loro habitat naturale, rendono più comprensibile e semplice il percorso evolutivo della Valle. Il Museo vuole anche stimolare la curiosità permettendo ai suoi visitatori di toccare alcuni campioni che sono esposti proprio per essere osservati da vicino. È inoltre presente una ricostruzione dell'ambiente di Jurassic Park: nel brolo di Palazzo Festari, il giardino annesso all'edificio, sono state collocate due maestose riproduzioni di sauri lignei ed alcune piante che vivevano, con lo stesso aspetto, 300 milioni di anni fa. Anche l'uomo ha lasciato le sue tracce nel territorio e numerosi sono stati i ritrovamenti degli antichi abitanti della Valle i quali diedero vita ad una comunità che, generazione dopo generazione, andò servendosi dei boschi, dei terreni adatti al pascolo e alle coltivazioni e soprattutto dell’acqua; questi uomini del passato certo non immaginavano che i pezzi dei loro vasi, i piccoli utensili di uso quotidiano ecc. sarebbero poi stati studiati con cura, ed esposti per la curiosità di tutti. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)

 

Museo delle Macchine Tessili

Localizzazione: I.T.I.S. "V.E. Marzotto" – Via Carducci, 9. Il Museo delle Macchine Tessili è allestito in una parte dei Laboratori di filatura, preparazione e tessitura dell’Istituto Tecnico Industriale "V. E. Marzotto", prestigiosa istituzione scolastica che per tanti anni rappresentò il più importante punto di riferimento per le aziende tessili del Triveneto. L’esposizione, supportata da pannelli fotografici e schede esplicative, si articola in 4 sezioni e in 2 aree interpretative. Attraverso i grandi pannelli dell’atrio, il visitatore può ripercorrere la storia della città , della "Fabbrica" che per più di un secolo ne ha segnato la vita economica e sociale e della scuola che ha preparato i tecnici. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)

Profilo storico

Almeno due sono le ipotesi più suggestive circa l'origine del nome. La prima, dello storico vicentino Giovanni Mantese, risale all'espressione latina "Vallis Alnei" ossia Valle dell'ontano, fondata sul fatto che tale pianta era ed è molto comune lungo le rive del torrente Agno e nei boschi circostanti. 

La seconda, dello storico valdagnese Giorgio Cracco, riporta all'antico racconto della "passio" di S. Clemente, quarto Papa dopo Pietro che, prima del martirio subito nei pressi di Chersoneso, in un luogo indicato da un "agnus" (agnello), fece scaturire una provvidenziale sorgente d'acqua.

E' accertato che Valdagno, come nucleo abitato e sede di attività stabili, si è sviluppata in età longobarda, dopo la venuta in Italia della famiglia Trissino, di origine sveva, capeggiata da Olderico di Alemania che, avute in feudo queste terre, vi fece erigere due castelli. 
I resti di uno dei due, quello di Paninsacco, dal nome di uno degli eredi della famiglia, sono ancora visibili. In prossimità di quell'area sorge oggi una chiesa dedicata al culto Mariano, molto cara alla devozione popolare meta di pellegrinaggi. 
L'attuale santuario è probabilmente il più antico della vallata, quello che vediamo rappresenta quanto rimane dopo i rifacimenti e i riadattamenti architettonici dell'antica cappella, fatta erigere nel 1212 dallo stesso Paninsacco. 

Gran parte dell'attuale sistemazione urbanistica della città risale al '700, nel periodo della Repubblica Veneta. Entrando in Valdagno, si possono notare numerosi edifici storici. 
L'ex Convento di S. Maria delle Grazie, antico complesso risalente al '500, fu per tre secoli, dal 1510 al 1810, centro propulsore di vita comunitaria. Conserva ancora per buona parte le sue linee architettoniche originali, mentre gli interni sono stati rimodernati ed adibiti ad altri usi. 
A pochi passi dal convento si trova Villa Valle, ora Centro Culturale Comunale "G. Marzotto", che ospita la Biblioteca Civica, e la Galleria Civica d'Arte Moderna.
La paternità del progetto è stata attribuita all'architetto padovano Girolamo Frigimelica Roberti e la costruzione sembra risalire alla fine del '600, primissimi anni del '700.

Oltre a Villa Valle, che qui vediamo sulla foto, si possono notare altri edifici che meritano attenzione. Villa Gajanigo Barbieri è una bella costruzione dalla facciata neoclassica, e fu progettata alla fine del '700 dall'architetto vicentino Carlo Barrera. Villa Zanuso, ora Fontanari, è un esempio di architettura della seconda metà dell'800.
A poca distanza è situato Palazzo Festari, edificio del XVII secolo, caratterizzato da uno stile architettonico tipico settecentesco. Di fronte si può notare Palazzo Nanti, altro esempio di architettura seicentesca, presumibilmente progettato dall'architetto Carlo Borrella, mentre a fianco sorge Palazzo Comunale, progettato dall'architetto Luigi Saccardo. 
Si presenta come esempio di architettura del tardo '800. Altri palazzi sono Palazzo Pedoni, età seicentesca, Palazzo Dalle Ore, con caratteristiche architettoniche dal vago sapore veneziano, e l'ex Casa del Fascio. 
Completa la nostra vista lungo le vie della piazza valdagnese il monumento a Gaetano Marzotto (1820-1910), innalzato dalla cittadinanza in onore al noto pioniere dell'industria laniera.

Un breve cenno meritano anche le chiese, tra le quali il Duomo di S. Clemente, eretto nel XVIII secolo su disegni degli architetti Giovanni Miazzi di Bassano e Luigi De Boni di Feltre. La navata unica presenta delle articolazioni che ospitano sei cappelle e le pareti sono ricoperte da ben 41dipinti ottocenteschi, quasi tutti opera di Lorenzo Rizzi da Udine.
In sacrestia è possibile ammirare l'ancòna in pietra dalle straordinarie dimensioni di 3,4 metri per 3,4 metri. La pregevole opera, appartenente alla precedente chiesa demolita, riveste interesse storico trattandosi di rara pala d'altare in pietra scolpita. 
Il manufatto reca l'iscrizione "opus Hjeronimis" e la data 1445 e denota tipiche caratteristiche stilistiche della scuola vicentina del tardo '400. A fianco dell'arcipretale si erge il Campanile di S. Clemente, costruito tra il 1545 ed il 1548 su progetto del valdagnese Agostino Righetto. S. Cristoforo è un antico oratorio nel bel mezzo di una piccola oasi verde del centro urbano. 
La costruzione, voluta dall famiglia Trissino, risale al 1380. Altre chiese più recenti si possono trovare dislocate nel centro e nelle varie frazioni del paese, tra le quali citiamo la parrocchia di S. Gaetano Thiene, S. Maria Madre della Chiesa, S. Paolo, Santissima Trinità, S. Maria del Carmine e S. Giuseppe delle Cappuccine.
Queste ultime risalgono a epoche comprese tra il 1700 ed il 1900. Questo è quanto per il momento Vi possiamo dire, in alternativa.......veniteci a trovare!!!