Godoy Cruz è una città dell'Argentina nella provincia di Mendoza. Ha una popolazione di circa 189.000 abitanti e fa parte dell'area metropolitana della capitale provinciale Mendoza.

Godoy Cruz era inizialmente nota come Villa de San Vicente (dal 1872) e successivamente Villa Belgrano (1889). Il 9 febbraio 1909 le fu conferito lo stato di città e le fu dato il nome attuale, in omaggio al Dottor Tomás Godoy Cruz, che rappresentò la provincia di Mendoza al Congresso di Tucumán (nel quale fu proclamata l'indipendenza dell'Argentina, nel 1816) e fu governatore e legislatore della provincia stessa.

 

Altitudine

 

780 m s.l.m.

Superficie 75 km²
Abitanti 189 578 (2010)
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TURISMO A MENDOZA

PROVINCIA DI MENDOZA – Capitale Mendoza

 

Qui la Cordillera de los Andes arriva alla sua massima altezza: Aconcagua 6.959 m e Tupungato 6.800 m.

E' un oasi strappata alla pietra con il lavoro tenace dell'uomo: canali e dighe che convogliano le acque dei fiumi che si formano dal disgelo, hanno reso possibile le coltivazioni che oggi coprono le vallate e costituiscono la base primaria della sua ricchezza.

Una importante attività è la coltivazione delle viti, che con l'estensione dei suoi vigneti, è il principale prodotto dell’agricoltura mendocina.

 

L' industria vitivinicola si sviluppa in grandi "bodegas" (cantine) distribuite sul suo territorio, e tutta la lavorazione finisce in marzo con la "Festa della Vendemmia", festa gioiosa che ogni anno mostra la continuazione della sua poderosa forza produttiva.

Mendoza sfrutta anche altre coltivazioni: gli ortaggi e l'olivo, quest’ultimo è la radice dell' industria dell’olio. Altri prodotti di questa terra sono il petrolio, l'arena, l' argilla, il calcareo e l'uranio. Quest'ultimo viene estratto per la "Comision Nacional de Energia Atomica". 

 

Fra le scursioni da compiere nella provincia di Mendoza quella che conduce, con una salita di 23 km, al "Puente Historico Picheuta", strada d’accesso al territorio Inca.

Vicino al ponte si può vedere il fortino che ha fatto costruire il Generale San Martin nel l8l5 e che è stato restaurato nel secolo XIX.

Piú avanti si possono vedere le rovine di Tambletillo, per arrivare dopo aver attraversato Punta de Vacas, fino al centro sciistico "Los Penitentes" (nome attribuito ai Monaci che salgono sulla montagna).

Questo centro, con una lunghezza di l7 km. e un dislivello di 7l4 metri, conta l2 piste. Los Penitentes è ad appena 25 km. dal confine col Cile.Da visitare senz'altro una meraviglia geologica: il "Puente del Inca".

Le sue formazioni naturali, bagnate da cinque fonti termali, alla sua base sono attraversate dalle acque del fiume Las Cuevas, che hanno formato un vero ponte petrificato con i sali delle terme, e danno a tutto questo scenario una incredibile tonalitá ocra.

 

A 3.151 metri , si incontra la città di frontiera Las Cuevas, costruita nel l953. Ricorda le ville nordiche e scandinave per il tipo di edificazione.

 

A 8 km, prendendo un cammino a zig-zag sui pendii delle montagne e attraversando sorprendenti paesaggi, si alza l'imponente "Monumento al Cristo Redentor".

Finalmente a 3200 m. si trova la galleria internazionale transandina.

Per qualunque amante della cultura del vino, niente è comparabile alla visita di una bodega nei mesi della raccolta. In quei momenti si produce la magia della trasformazione dello zucchero dell’uva in alcol e aromi che daranno vita al nuovo vino. Un rito che si ripete dagli stessi inizi della civiltà e che oggi è diventato un’attrazione turistica che mobilita ogni anno migliaia di viaggiatori verso le capitali mondiali del vino.
Questo è uno spettacolo a cui, fino all’inizio di maggio, si può assistere, con tutto il suo splendore, nelle bodegas cuyane. Nelle vigne incorniciate dal profilo maestoso della Cordigliera hanno quasi terminato la raccolta dell’uva bianca e di quella destinata ai rossi, giovani e fruttati, e adesso sono nel pieno della raccolta dei grappoli utilizzati per l’elaborazione dei vini di riserva, di maggior corpo e complessità, che riposeranno in barili di quercia. Pertanto, visitare in questo momento dell’anno alcune delle molte bodegas di fama mondiale che si trovano a Mendoza e, in minor misura, a San Juan, permette di conoscere i retroscena della produzione vitivinicola, i suoi segreti e le sue meraviglie.

 

Cammino del vino nella zona del Malbec (Lujan de Cuyo e Maipú)

Mendoza, ai piedi della Cordillera delle Ande, è una delle migliori combinazioni di suolo, acqua che proviene del ghiaccio delle cime delle montagne, vigneti, sole e paesaggi maestosi di Argentina. È il cuore della vitivinicoltura in Argentina. Lì, nelle zone di Luján e Maipú, si trovano molte delle cantine che producono il miglior Malbec del mondo, offrendo una vasta gamma di attività per conoscere la vinicultura locale, degustare vini famosi e conscere a i protagonisti dell´attività, il tutto accompagnato da una eccellente cucina regionale e internazionale.

 

La città di Mendoza

La città di Mendoza è situata in uno degli oasi più belli creati dall'uomo. Ci sono 500 km. di canali d'irrigazione (chiamate “acequias”) che percorrono in tutta la città e danno vita a frondosi boschi e fanno possibile curati spazi verdi. La città è il centro amministrativo, commerciale e culturale della provincia. Mendoza offre varie forme di intrattenimento, cinema, teatri, musei, gallerie d'arte, i club e di un vitale commercio. Ha anche molti bar, confitterie, pub e ottimi ristoranti che servono il tipico “asado” (nome della carne grigliata) ed anche i più sofisticati piatti della cucina internazionale.

 

Cammino del Vino nella Valle de Uco e vino della zona alta (Tupungato, Tunuyán e San Carlos)

Il più bel paesaggio di vigneti e montagne blu ci accompagnerà tutta la durata del viaggio. In questa zona di Mendoza il vino è prodotto in altezza, con vigneti situati a più di 1200 m.s.l.m. Possiamo vedere lì le più imponenti e prestigiose cantine con la sua architettura moderna, pronti a riceverci ed ad assorbirci in un brindisi magico. Romantiche locande fanno a questa zona un luogo di sogni.

 

Festa Nazionale della Vendemmia (Marzo)

Ogni anno, alla fine della prima settimana di marzo, quasi senza interruzione dal 1936, Mendoza rinnova le suo festivale principale, la Festa della Vendemmia. Questa è la più importante celebrazione di Mendoza, in quanto questo è il tributo dedicato dall'uomo al suo leader: il vino.

I principali eventi sono: la cerimonia della "Benedizione dei frutti, la sfilata dei carri allegorici, che sono “La Via Blanca de las Reinas ed il "Carrusel", e la festa centrale chiamata Fiesta de la Vendimia”; una monumentale mostra di luce e di suoni, con oltre cinquecento ballerini e gli attori sulla scena, che culmina a mezzanotte con l'elezione e l'incoronazione della nuova Reina de la Vendimia nazionale, chiudendo con un impareggiabile visualizzazione di scoppio di fuochi d'artificio nel cielo Mendocino.

 

Monte Aconcagua

Nel cuore delle Ande si trova la montagna più alta di Occidente: il Monte Aconcagua (6962 m). Dalla rotta internazional|e che collega Mendoza con la Repubblica del Cile possiamo entrare a un punto che ci permette di contemplare il famoso colosso.

Inoltre ci sono disponibili trekkings ai diversi campeggi e con ascenzioni alla cima durante la stagione che va da novembre a marzo (www.aconcaguaexpeditions.com).

 

Argentina Wine Awards

Questo è il più alto concorso argentino di vino d´esportazione, che riunisce i principali esperti internazionali che ogni anno attrae l´attenzione del mondo al vino di questo paese. Organizzato da Wines of Argentina e la Corporación Vitivinícola Argentina (COVIAR), l'Argentina Wine Awards (AWA) è un´icono che permette alle cantine locali mostrare al mondo tutto ciò che esprime il nostro vino.

 

Sciare nel Centro Internazionale Las Leñas

Se sei un amante dello sci o snowboard e di tutte le sue varianti, è possibile disporre di alcuni giorni di tempo per visitare il complesso più importante del Sud America per questo sport. Essa dispone di 29 piste dotate di una lunghezza massima di 7050 metri, tra i quali una delle più lunghe piste del mondo.

Alberghi di prima classe, e vari intrattenimenti completano la proposta di offerta di questo bel luogo.

 

Visita al aereo caduto "degli uruguayos"

Il 13 ottobre 1972 la Fuerza Aérea Uruguaya nella rotta verso Santiago del Cile, con 45 passeggeri, in gran parte studenti e giocatori di rugby che andavano a una partita, si è schiantato sulle Ande. Dodici persone sono morte nell’incidente, mentre il resto ha resistito sotto condizioni terribili in mezzo alle montagne nevate, fino alla fine di dicembre, in cui potrebbero essere salvati. Questa epica è stata raccontata in diversi libri e film, il più famoso è "Live".

Si consiglia di disporre tre giorni per fare il trekking per raggiungere il luogo in cui ci sono i resti del aereo.